mercoledì 20 giugno 2012

...non dovrebbe essere insicurezza.....

....Ma diciamolo pure,un pò di insicurezza c'è.

Infatti oggi in chat mi sono definita single.Forza dell'abitudine,e anche insicurezza rispetto a questo strano “fidanzamento” cominciato domenica scorsa.ESatto,continuo a frequentare la chat.Non è che una si fidanza e da quel momento smette di vivere le cose normali della vita,le cose serie,le cose noiose.Quelle superflue vengono subito tolte di mezzo per fare spazio al boy....spazio ma non troppo,perchè se lui diventa proprietario unico di tutto il tuo tempo,allora significa che non sei liberamente fidanzata,ma che sei schiava e infatuata e perciò destinata a frequenti e cocenti delusioni.

Ingiustizia. Questa è la prima parola che mi veniva in mente quelle poche volte che l'ho visto e l'ho sentito.Non c'entra con lui direttamente,o almeno,non so se c'entri.So però che è la parola che mi veniva in mente.Qualcosa mi dice che c'è qualcosa di ingiusto,ma lui forse è responsabile solo dell'avermelo fatto scoprire.È come quando incontri un medico e,senza parlargli,ti accorgi che hai qualche dolore qui e qualche problema lì.Così,solo perchè lui è un medico.

Quando ho detto queste cose a telefono a un vecchio amico(sì,sono fidanzata ma non ho smesso di telefonare a qualche vecchio amico,più vecchio che amico,cmq) lui mi dice che è una cosa positiva(a 43 anni vuole fare il filosofo con me,eppure gliel'ho detto che mi sono fidanzata,ma lui insiste a fare il filosofo perchè i maschietti,anche se innamorati di una,hanno sempre la fissazione di fare i bellocci con tutte le altre che incontrano).Una cosa positiva perchè significa che apre la mente anzichè diventare l'hobby esclusivo.Speriamo che sia così.

Invece di parlare di lui sto parlando di me,come al solito.Speriamo che anche questa sia una cosa buona:cmq ora mi sforzo di parlare un pò di lui,anche se è troppo presto.

Ieri sera ci siamo visti.Doveva essere una breve mezz'ora,siamo rimasti a parlare per due ore.Ancora non gli è passata l'emozione.Un pò mi faceva pure tenerezza,ma poi ho pensato che a intenerirsi troppo si finisce per firmare cambiali in bianco,sifinisce a diventare schiave dell'idea che “dopotutto lo amo” e quindi perdonargli gli errori passati e futuri senza esigere che se ne penta e tenti di correggerli.Quando il perdono è una cosa automatica,allora è un guaio gravissimo:significa che a poco a poco si sentirà autorizzato a maltrattarti e a regalarti inutili dolori e lacrime,tanto tutto è perdonato automaticamente vero?Come quei cani che più li bastoni e piùtornano da te a scondizolare.

Non voglio parlare di quello che ci siamo detti.Tanti discorsi,a ripensarci,erano solo un modo di sentire la propria voce,sapendo che a lui fa piacere sentirmi parlare,sapendo che a me tutto sommato non dispiace sentirlo parlare. Ci siamo detti tante cose,tra cui anche i nostri cognomi (strano vero? e io il suo non lo ricordo più) e gli ho detto anche dove abito,ma sono stata molto approssimativa,perchè per adesso odio l'idea di trovarmelo al portone sotto casa.

L'ho fatto apposta:ci siamo salutati in pubblico,in piazza, mi sono allontanata e ho aspettato dietrol'angolo due secondi,aspettando che si allontanasse nella sua direzione.Poi mi sono affacciata e l'ho visto da lontano(quindi vuol dire che è rimasto qualche secondo fermo a seguirmi con lo sguardo,altrimenti già non ci doveva essere più sulla piazza).Deve capirlo fin dall'inizio che non tollero invasioni della privacy:puoi anche essere il mi ofidanzato,ma non ti puoi autorizzare da solo ad avvicinarti al mio territorio.

Però ero contenta di vederlo da lontano.

Nessun commento:

Posta un commento